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Il mio approccio

Il mio approccio

Dedico questa pagina a chiunque voglia avere un’idea su di me prima che mi contatti
per una consulenza.
So benissimo che è difficile scegliere su internet un professionista a cui affidare la
propria salute e le problematiche più personali, ma dopo che avrete letto questa
pagina scritta interamente da me potrete avere un’idea preliminare su quale sia il mio
approccio, il mio pensiero sulla salute e il ruolo della mia professione.
Se non bastasse, potete anche visitare il mio canale YouTube qui.
Non so quanto le recensioni di Google possano far propendere la scelta per uno o per
l’altro professionista (per alcuni molto), però credo che più di tutti sarà il vostro “sesto
senso” a guidarvi dalla persona che vi ispira fiducia.
Fidatevi delle sensazioni quindi, e contattate la persona che ritenete possa aiutarvi:
anche se non sceglierete me, questo concetto è importante perché ritengo che il
successo terapeutico sia sicuramente influenzato dal rapporto che si instaura tra le
due parti che sono paziente e terapeuta.
Solitamente, chi vuole ricevere un trattamento osteopatico ha già un’idea di cosa lo
aspetta, però ogni osteopata è diverso da un altro perché le scuole di osteopatia non
sono tutte uguali e ognuno può aver fatto un percorso di studi e di aggiornamento
totalmente diversi dagli altri colleghi.
Diversi pazienti hanno il bisogno di sapere che tipo di approccio ha l’osteopata che si
vuole contattare, e questo vale anche per i colleghi o medici che intendono affidarmi i
loro assistiti nella speranza di non deludere le aspettative.
Il mio approccio consiste nell’individuare subito la costituzione (biotipo) della persona
che ho davanti, in seguito, ricerco la causa dei sintomi tramite anamnesi e test, infine
scelgo quali tecniche osteopatiche siano idonee per quella persona.
La lombalgia di “Giovanni” è diversa dalla lombalgia di “Filippo”, pur avendo la stessa
localizzazione.
C’è da fare manipolazioni vertebrali? Fasciali? Viscerali? Oppure craniosacrali?
Dipende. Le tecniche a disposizione sono tante e c’è da valutare il problema in quella
precisa persona e non il problema a sé stante.
Questo è il metodo che ho appreso dagli insegnamenti dei miei grandi maestri, Alain
Jorcin, Pascal Ceyrat e Alberto Garoli.
È grazie a loro se ho capito che la vera disfunzione osteopatica è una restrizione
di mobilità in una zona di sofferenza dei tessuti, riconoscibile con test palpatori
manuali.
Con la conoscenza delle biotipologie apprese dal Dr. Alberto Garoli, ho avuto la
possibilità di migliorarmi nell’individuazione delle “debolezze costituzionali” e nella
personalizzazione dei trattamenti. Sapere i punti forti e i punti deboli di ogni costituzione mi permette di andare subito al nocciolo del problema e di agire sulla prevenzione primaria dell’individuo.
È molto importante conoscere il proprio “libretto d’istruzioni” (lo chiamo così quando
spiego in studio le caratteristiche del biotipo 🙂 perché le persone trovano risposta a
tante domande cui nessuno rispondeva o, addirittura, rispondeva in maniera sbagliata.
Porto l’esempio di una ragazza, venuta nel mio studio, dalla costituzione esile,
longilinea, con una muscolatura molto modesta (biotipo ectomorfo). La ragazza era
convinta di avere una cattiva circolazione perché soffriva sempre di freddo alle mani e
ai piedi, anche d’estate.
Le ho spiegato che la sua costituzione disperde calore molto facilmente essendo
longilinea, ha pochi muscoli e una tonicità nervosa molto bassa che sono responsabili
della produzione di calore e pochissimo grasso per trattenere il calore prodotto…
Risultato: il corpo sacrifica il calore delle periferie per mantenere calde le zone vitali
come petto, addome e testa.
Subito smontata questa credenza della cattiva circolazione, la ragazza ha ricevuto i
consigli giusti per fronteggiare questa debolezza ed è uscita molto più consapevole di
sé e, soprattutto, non si sente malata!
Domande come: “Perché ingrasso facilmente?” oppure “Perché faccio fatica a mettere
muscoli nonostante faccia pesi?” hanno tutte una spiegazione scientifica che si trova
nella propria costituzione. Rendere consapevoli le persone di avere sia dei punti di
forza ma anche delle debolezze fa cambiare non solo il modo con il quale vediamo i
soliti “difetti”, ma ci mostra la strada per la SALUTE.
Oggi più che mai è importante parlare di salute, come rafforzarla e mantenere il nostro
personale equilibrio psico-fisico.

DOMANDE FREQUENTI PER IL PRIMO APPUNTAMENTO.

Alcune persone mi chiedono al telefono quanto costa un trattamento, vi risponderò
certamente perché capisco che volete venire preparati in studio.
Sappiate che il valore che mi attribuisco è commisurato alla percentuale del successo
terapeutico, agli anni di studio, ai sacrifici e all’esperienza nel campo.
È brutto invece chiedere sconti sul mio onorario.
In questo servizio di aiuto che offro non si può chiedere di contrattare il prezzo per
telefono. Se affidate al prezzo il motivo della scelta del terapeuta, state sicuramente
sbagliando qualcosa, e questo vale sia quando il prezzo è troppo economico, sia
quando il prezzo è troppo alto. Affidatevi alle sensazioni che il terapeuta vi può dare:
serietà, disponibilità, educazione.
Il mio lavoro consiste nel dare aiuto a chi ne richiede in maniera convinta, non ho
bisogno di convincere nessuno a farsi aiutare per forza da me.

Quindi non presentatevi per telefono chiedendo sconti perché indispone chi dall’altra
parte sarebbe disposto ad aiutarvi ma alle condizioni dettate da voi.
Nel caso in cui ci siano comprovati problemi economici, sarà mia premura venire in
contro con dei trattamenti di riguardo.
Non vi posso rispondere alla domanda “Quante sedute ci vogliono?” per il vostro
problema. Il mio lavoro non prevede “ricette” per ogni tipo di problematica. Ogni
persona è diversa da un’altra e per lo stesso problema possono servire un differente
numero di sedute.
Sappiate però che ci metterò la massima professionalità e intenzione nel farvi risolvere
i problemi per cui venite.
Se risolvessi i problemi a tutti con una sola seduta sarei contentissimo perché mi
fareste un sacco di pubblicità e mi dareste una grande soddisfazione, non credete?
Ho scritto che vi faccio risolvere i problemi perché non sono un guaritore (magari
avessi poteri da sciamano!): il mio lavoro consiste nel mettervi nelle condizioni di
ritrovare un equilibrio e di rafforzare la salute!
Mi piace il termine “facilitatore”, perché in fondo, paradossalmente, non curo nessuno
né tantomeno salvo persone, ma facilito le persone a cambiare il proprio equilibrio
psico-fisico.
Non prometto a nessuno guarigioni e non voglio che vi facciate aspettative se non
quella di avere il mio aiuto entro i miei limiti, rimanendo nel mio ruolo, cioè una
persona che vi aiuta.
Avere fiducia nel mio aiuto è indispensabile, altrimenti non chiamatemi.
Non sono d’accordo quando le persone sono state obbligate a venire in studio per
farsi trattare: si può fare con un figlio piccolo, incapace di capire, ma non si può fare
con un marito o con una moglie o ancor peggio con un genitore.

SE QUESTE PERSONE NON HANNO FATTO ESPRESSAMENTE RICHIESTA DI
AIUTO È QUASI CERTAMENTE INUTILE PORTARLE IN STUDIO! Ricordatelo.

Nel mio studio potete regalare un trattamento, un gesto d’affetto bellissimo, ma chiedo
sempre di informarsi prima se la persona gradisce questo aiuto.

RACCOMANDAZIONI.

Il rispetto dev’essere reciproco: quando prendo un appuntamento con un paziente l’ho
preso solo con quel paziente!
Per cui richiedo puntualità, come m’impegno io stesso e, in caso di disdetta, un
tempestivo avviso telefonico (no sms o whatsapp) per dare la possibilità ad altre
persone di essere aiutate.